RUSSAMENTO E APNEE NOTTURNE
Dr. Mario D’Emilia
Otorinolaringoiatra
Esperto in medicina del sonno
La Sindrome delle Apnee/Ipopnee Ostruttive del Sonno (Obstructive Sleep Apnea/Hypopnea Syndrome, OSAHS) è un disturbo della respirazione caratterizzato da arresti del respiro durante il sonno, per una durata superiore ai 10 secondi la cui frequenza è maggiore di 5 eventi nell’arco di un’ora. Questa patologia si accompagna con notevole frequenza al russamento cronico. I russatori cronici nella popolazione adulta rappresentano il 37%, della popolazione italiana mentre l’OSAHS colpisce soltanto il 2-4% dei russatori abituali.
Le apnee del sonno possono essere di origine centrale e periferica, detta appunto ostruttiva. Nella forma centrale la causa è da ricercarsi nell’interruzione della stimolazione nervosa dei muscoli respiratori, mentre in quelle periferiche nelle ostruzioni meccaniche di varia natura a carico delle prime vie aeree. Nelle forme periferiche, la patogenesi è riconducibile alle alterazioni della muscolatura orofaringea sonno-indotte associate a restrizioni di tipo meccanico delle alte vie aeree come ipertrofia tonsillare, retrusioni mandibolari, macroglossia e aumento del volume del palato molle e dell’ugola e nei pazienti sovrappeso un aumento della circonferenza del collo, che comporta un accumulo di tessuto adiposo nel retrofaringe e intorno alla pareti delle prime vie aeree capace di ridurre il calibro e la pervietà del lume respiratorio.
Durante il sonno REM si verifica una fisiologica caduta del tono muscolare associata a diminuzione della ventilazione (tale muscolatura in veglia mantiene pervio il lume faringeo e ad avanzare la base linguale durante l’inspirazione). Ciò contribuisce ad aumentare le resistenze delle prime vie aeree, prima che la pressione negativa generata dallo sforzo inspiratorio dei muscoli toracici ci crei una caduta posteriore della lingua, insieme all’effetto Venturi può portare progressivamente a un collasso totale del lume faringeo. Se, quindi, tale sincronismo tra inspirazione e contrazione del genioglosso si altera e a ciò si unisce un’ostruzione meccanica faringea, inevitabilmente insorge l’episodio apnoico. In particolare la contrazione del genioglosso durante un’apnea sia in ritardo rispetto all’atto respiratorio.
L’ipossia e l’ipercapnia sistemica secondaria all’apnea sono in grado di stimolare i centri nervosi del respiro portando il paziente al risveglio. Passando a velocità più sostenuta del normale, l’aria causa la vibrazione dei tessuti molli delle pareti faringee, dell’ugola e del palato molle generando i caratteristici rumori del russamento. In base al numero medio di eventi ostruttivi completi o incompleti per ora di sonno (indice di apnee ipopnee per ora di sonno AHI) si distinguono: OSAHS di grado lieve AHI=10-15; OSAHS di grado moderato AHI=16-25; OSAHS di grado severo AHI>26. Il sonno in tali pazienti risulta frammentario e interrotto, più o meno frequentemente a seconda della gravità del quadro patologico, da micro risvegli di cui spesso il paziente non risulta consapevole (Respiratory Effort-Related Arousal, RERA).
A causa di ciò, durante lo stato di veglia il paziente accusa cefalea, astenia e sonnolenza diurna. Inoltre, come conseguenza al lungo stato di ipossemia secondaria, possono insorgere uno stato ipertensivo e un aumento del rischio di infarto del miocardio.
L’effetto Venturi che si crea maggiormente in posizione supina a volte favorisce l’insorgenza di una sindrome da reflusso gastroesofageo (GERD) che si risolve una volta trattate le apnee notturne.
Diagnosi
- Visita dallo specialista otorino esperto di medicina del sonno con la compilazione di questionari.
- Esame polisonnografico.
- Visita pneumologica con prove di funzionalità respiratoria.
queste indagini ci fanno prendere consapevolezza della gravità del problema apnee notturne e ci permette di affrontare il problema e risolverlo.
Soluzioni terapeutiche
La terapia risulta differente in base alla diagnosi e quindi all’identificazione dell’obiettivo da raggiungere. Essa può consistere in:
- Terapia medica e norme igienico-comportamentali;
- Terapia chirurgica;
- Terapia con CPAP (continuous positive airways pressure);
- Terapia gnatologica
Nei sogetti adulti, in particolare, si applicano dispositivi intraorali (Oral Appliance, OA) notturni capaci di aumentare la pervietà delle prime vie aeree. L’American Sleep Disorders Association raccomanda l’uso degli OA in pazienti con OSAHS di grado lieve-moderato e nei russatori semplici o, in alternativa, in pazienti con OSHAS di grado moderato-severo che non tollerano la CPAP o non collaborano all’intervento chirurgico. Esistono vari tipi di MAD (Mandibular Advancement Device), ma essenzialmente la loro azione mira a determinare un avanzamento mandibolare con rialzo della dimensione verticale. Infatti i soggetti OSAHS presentano spesso una retrusione mandibolare associata o meno a morso profondo, che concorre a favorire una posizione della lingua arretrata con riduzione del lume faringeo e del PAS (Spazio Aereo Posteriore). In particolare, quindi, l’avanzamento mandibolare determina un aumento simultaneo dello spazio respiratorio superiore allontanando contemporaneamente la base linguale dalla parete posteriore del faringe. Tale tipo di terapia risulta efficace in numerosi casi, soprattutto quando è presente una ostruzione retro linguale e, in considerazione della sua scarsa invasività, andrebbe proposta quando indicata.